Carissima e carissimo,
finisce un altro anno burrascoso, dentro e fuori l’Europa.
Guerre che innescano crisi umanitarie, economiche e sociali.
Eventi climatici che infliggono danni ai nostri territori e ci impongono cambiamenti di comportamenti e di stili di vita.
Scenari geopolitici che mutano con una sconcertante velocità.
Il digitale e la tecnologia sono le nuove frontiere e le sfide che dobbiamo affrontare come cittadini e come imprese.
Le diseguaglianze aumentano, come è normale che sia quando la politica mondiale è concentrata sul breve periodo, sulla vendita di armi, sulla definizione di nuovi equilibri di potere.
Aumenta la solidarietà ed emerge netta e forte quando serve: lo abbiamo visto nelle alluvioni, in Italia e altrove. Abbiamo testimoniato la capacità di ripartenza di intere comunità, sostenute dalla cura di altre. E abbiamo assistito, orgogliosi, alla forza delle nostre imprese che, in ogni territorio, riescono a trovare spazi di azione e di costruzione che altri non occupano, non vedono e non valorizzano. Costruire bene comune è una capacità che ci appartiene e che si declina in tanti modi diversi. Nei territori metropolitani e in quelli più interni, dove Voi con immutato impegno portate cambiamenti nella vita delle persone, affiancando le comunità nella loro ricerca di soluzioni che ne migliorino il benessere.
L’economia italiana, nel terzo trimestre del 2024, ha evidenziato una dinamica stabile ma con segnali di rallentamento rispetto ai mesi precedenti. Banca d’Italia dà la crescita del PIL a +0,5%. Le nuove cooperative nate nel 2024 (dati Camera di Commercio) non dovrebbero superare le 2.000 unità come l’anno precedente. Tuttavia, nonostante questo contesto, gli indicatori anticipatori della domanda, del fatturato e dell’occupazione nelle cooperative di Confcooperative delineano uno scenario di crescita, seppure inferiore rispetto al 2024, anche per i prossimi mesi.
Dal canto nostro, interpretando il bisogno di rinnovamento e di azione che ci arriva dai territori e dalle Federazioni, abbiamo avviato la fase operativa della Conferenza dei Servizi e della Rappresentanza: lo abbiamo definito il nostro PNRR, un piano di lavoro fondato sulla capacità di dare nuove risposte alle cooperative. Dai centri servizi alla formazione, dai servizi ai soci alla rappresentanza, passando per finanza e digitale, sono già tanti i progetti in via di definizione e contiamo di cominciare presto a vedere i primi risultati.
Con la politica e col Governo l’interlocuzione è costante e focalizzata sulla necessità di far conoscere meglio le specificità delle nostre imprese per evitare i danni che la manutenzione normativa causa quando agisce autonomamente e senza confronti. Siamo particolarmente impegnati nel percorso di revisione della vigilanza che il Governo ha impostato e che minaccia un istituto su cui si fonda l’autenticità cooperativa a mutualità prevalente e la solidità del movimento, istituto, è sempre bene ricordarlo, sancito dalla Costituzione. Per questi motivi, oltre a chiedere la presenza dei Ministri alle nostre assemblee e di altre figure tecniche o politiche in diverse occasioni, abbiamo deciso di intensificare lo sforzo già costante di visibilità, con eventi, campagne social, seminari di approfondimento.
La creazione congiuntamente a Federcasse e Next del Festival dell’Economia civile di Firenze e la presenza, da tre anni, di Confcooperative nel Festival dell’Economia di Trento, partner con Il Sole 24ORE, intende raggiungere proprio l’obiettivo di una maggiore conoscenza della cooperazione in Italia. Ma c’è molto altro in cantiere e Vi invito a seguire i nostri canali social, il portale confederale e Italia Cooperativa.
Cooperative di Comunità, Comunità Energetiche, Workers buyout, adeguati assetti, raccomandazione UE sull’economia sociale, fiscalità e global minimum tax, PNRR, trattative sindacali, sicurezza sul lavoro, formazione continua per i lavoratori, codice appalti, codice ambientale, rifiuti, sono solo alcuni dei fronti su cui stiamo lavorando e che ci vedranno impegnati senza sosta nei prossimi mesi.
Il programma del 2025 si presenta intenso e ricco di sfide e noi saremo in prima fila, come sempre, per occuparci dei problemi del Paese e della tutela delle imprese che sono impegnate a costruire il futuro e il benessere diffuso.
Auguro a tutti noi che la cooperazione possa crescere e svilupparsi in Confcooperative e nel Paese, che la coesione sia la nostra forza insieme alla Speranza, tema scelto da Papa Francesco per il Giubileo che sta per aprirsi.
Senza le cooperative questo Paese e il mondo sarebbero più poveri, non solo economicamente. Ricordiamocelo ogni giorno, quando entriamo in ufficio, quando lavoriamo nei campi, quando siamo in azienda.
Buone feste!
Maurizio Gardini
Presidente di Confcooperative