Cara Presidente, Caro Presidente,
non siamo ancora fuori dalla terribile pandemia che ha colpito, senza limiti geografici, il pianeta: a ondate successive il virus accompagna la nostra vita da quasi due anni, portandoci preoccupazioni personali e organizzative mai vissute prima.
La crisi sanitaria, diventata anche crisi economica e sociale, ha evidenziato le fragilità di un sistema globale interconnesso ma non consapevole di esserlo fino in fondo, costringendo tutti a delle correzioni.
Anche la cooperazione e Confcooperative hanno dovuto fare i conti con un mondo in mutamento: siamo stati in prima linea in molti settori dove le cooperative si sono rivelate essenziali per la tenuta del Paese mentre altre imprese hanno sofferto la sospensione di attività e produzioni.
Al secondo anno di questa inaudita vicenda, va detto che abbiamo trovato la via per continuare a resistere e a sperare. Siamo riusciti, insieme, a interpretare la nuova realtà, ad anticipare alcuni eventi, a inventare modi diversi per fare impresa.
Confcooperative ha messo in campo tutta la sua capacità di riflessione e di azione e ha fatto partire cantieri nuovi per dare alle aderenti ascolto, orientamento, supporto.
Abbiamo presenziato a tutti i confronti Istituzionali e con la politica, lo abbiamo fatto in tutti i settori con i nostri Uffici e le nostre Federazioni. Abbiamo presidiato le riunioni dei Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico per far sentire la nostra voce nelle istanze sindacali e imprenditoriali rese necessarie dai nuovi scenari. Abbiamo setacciato le norme e le leggi per trovare spunti per le nostre richieste, finalizzate a sostenere gli sforzi delle cooperative. Stiamo partecipando al Tavolo permanente di partenariato economico, sociale e territoriale che sarà chiamato a dare il proprio contributo al Governo negli orientamenti e nelle linee esecutive per gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Abbiamo avviato nuovi percorsi di formazione perché un mondo che cambia va saputo innanzitutto riconoscere ed interpretare, prima che le novità investano le nostre imprese spingendole fuori dal mercato.
Fondosviluppo ha lanciato specifici bandi per destinare fondi alla nuova imprenditorialità e alla rigenerazione, anche in termini tecnologici, di attività messe a dura prova dalla pandemia.
I nostri uffici e le nostre società di sistema hanno assistito tutte le cooperative e sono stati a fianco ai territori. Hanno, inoltre, supportato cooperative di comunità e workers buyout che sono diventate le nuove avanguardie della cooperazione nelle aree fragili e siamo molto orgogliosi di continuare a svolgere il nostro ruolo con un impatto sociale, attenti alle comunità e portatori di interessi diffusi.
Confcooperative ha anche inaugurato una stagione di lavoro generativo, creando nuovi filoni tematici nei quali hanno trovato spazio attività, vecchie e nuove, tutte improntate a creare opportunità per le imprese in ambiti intersettoriali, affidandone la cura ai dirigenti più esperti dell’associazione affiancati da giovani e donne che porteranno un contributo fondamentale di visione intergenerazionale e di genere.
La pandemia non ci ha vinti e anzi ci ha fatto sentire più di prima la responsabilità di svolgere un ruolo attivo, anzi rivendicarlo, di costruttori di bene comune in una società che rischia altrimenti di essere governata solo da una visione utilitaristica dei beni e delle persone.
Noi restiamo i pionieri del sociale, inteso come benessere e centralità della persona che dell’economia deve essere beneficiario e non vittima.
L’anno che verrà sarà un altro anno difficile e servirà tutta la nostra tenacia e generosità per affrontarlo, nel nome della buona cooperazione che rappresentiamo.
Sarà anche l’anno delle assemblee delle nostre Federazioni di settore, un appuntamento che permetterà a ciascuno di partecipare attivamente al dibattito per la costruzione del futuro che vogliamo, per la cooperazione e per il Paese.
Con lo spirito dei nostri pionieri ci impegneremo con generosità per continuare a sostenere l’esperienza imprenditoriale della cooperazione che ha in sé forti valori mutualistici oltre che economici e per questo rivendica oggi tutta la sua piena attualità.
Auguro a Te, alla Tua famiglia, ai Tuoi consiglieri e soci e a tutti i Tuoi collaboratori un sereno Natale e un periodo di rigenerazione per le prossime festività.
Maurizio Gardini