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Allarme infermieri nelle RSA

Allarme infermieri nelle RSA
Una denuncia mossa dalle più importanti associazioni del comparto sociosanitario: ACI WELFARE – AGESPI – AIOP- ANASTE – ANFFAS – ARIS – ARLEA- CEAL – UNEBA che hanno chiesto a Regione Lombardia soluzioni risolutive.

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La presidente di Aci Welfare Lombardia e Confcooperative Federsolidarietà, Valeria Negrini:" A livello regionale abbiamo perso 1.200 infermieri. Si parla di professionisti che sono stati reclutati per rafforzare l’organico all’interno dei reparti ospedalieri oppure per la campagna vaccinale anti Covid-19. Così i centri gestiti da fondazioni e cooperative si stanno, nel tempo, spremendo sempre di più.
Effetti (anche) della pandemia che non possono essere sottovalutati né sottaciuti. E a destare inquietudine è tanto il presente quanto l’immediato futuro. Permane il tema di accreditamento con il servizio sanitario nazionale — sottolinea Negrini – considerato che le regole prevedono la presenza di un certo numero di professionisti. Abbiamo paura di non riuscire ad assicurarlo. Assumere in Italia personale dall’estero può essere una strada percorribile per tentare arginare la questione. Ma è tutt’altro che semplice.

E proprio per bloccare la fuga degli infermieri dalle Rsa, nei giorni scorsi Aci Welfare Lombardia – insieme ad altre associazioni di settore – ha scritto alla Regione una lettera (indirizzata al governatore Attilio Fontana e all’assessore alla Sanità, Letizia Moratti) chiedendo soprattutto di reintrodurre con tempestività ed immediatezza elementi di freno all’esodo e altresì proponendo l’istituzione di un tavolo di confronto. La risposta di Palazzo Lombardia non è tutt’ora sopraggiunta, ma l’auspicio è che si possano assicurare risorse economiche aggiuntive agli infermieri, offrendo loro un trattamento perlomeno pari di quanto percepito negli ospedali.

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