Maurizio Gardini è stato riconfermato alla presidenza di Confcooperative per il mandato 2020 - 2024 dall'assemblea di Confcooperative. Gardini, 60 anni è il presidente del Gruppo Conserve Italia (Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby).
Gli 800 delegati, tra quelli presenti a Roma e quelli collegati da 20 sedi territoriali, hanno riconfermato Gardini all'unanimità e per acclamazione. Confcooperative rappresenta oltre 18.100 cooperative che sono l’ossatura di un’economia civile che rende unico il nostro Paese nel mondo. Con oltre 3 milioni di soci, 531.000 occupati e un fatturato di 81miliardi di euro.
“Costruttori di bene comune” il titolo dell’ assemblea, scelto a dicembre 2019 per l’assemblea programmata a maggio. Molto prima che il Covid dilagasse lungo la via della seta. Perché le cooperative non delocalizzano. Creano lavoro in Italia. Distribuiscono ricchezze sui territori dove sono attive. Rispondono ai bisogni delle comunità. Pagano le tasse in Italia. Le cooperative sono state una trincea nei confronti del virus e della solitudine. Dall’agroalimentare al credito, dal welfare ai servizi, dalla distribuzione al consumo, dalle sanificazioni ai trasporti non si sono mai fermate. Sono state al servizio di un paese paralizzato dal lockdown. In mattinata Gardini nella sua relazione ha avanzato alla politica le proposte per rimettere in moto il Paese: ridurre il cuneo fiscale, sfoltire la burocrazia, sbloccare i cantieri, regolarizzare i tempi di pagamenti della PA; investire in innovazione e formazione, oltre che in infrastrutture materiali e immateriali; contrastare la povertà e le diseguaglianze; tutelare la biodiversità delle BCC in Europa; rafforzare le politiche per la famiglia; completare la riforma del Terzo Settore; rendere strutturale la detassazione per il Sud; favorire la capitalizzazione delle imprese. Richieste rivolte al governo alla presenza del presidente del consiglio Giuseppe Conte, del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e della ministra alle Politiche Agricole Teresa Bellanova. Il presidente Gardini ha donato al presidente del Consiglio Conte la pianta di melograno, il cui frutto è il simbolo dell'unità e della compattezza dei cooperatori.